Bassorilievo nel tempio di Dendara |
Le prime spiegazioni.
Dai primi secoli dell'umanità l'elettricità si manifestava e già colpiva l'attenzione dell'uomo attraverso i fulmini (forse anche fonte delle prime scintille?); sono stati trovati reperti archeologici nelle prime civiltà, ad esempio come in quella babilonese e in quella egiziana in cui si idolatrava questo fenomeno come un Dio (come del resto in molte altre popolazioni); nel caso della cultura del popolo egizio ci si sofferma anche su testimonianze di sistemi di illuminazione, raffigurati nei bassorilievi del tempio di Dendera molto simili a lampade elettriche ad incandescenza, ma fino ad ora nessuno è riuscito ad ottenere una spiegazione convincente di questo fatto. I reperti babilonesi che sono stati trovati sono altrettanti oscuri: infatti esistono recipienti di terracotta in cui archeologi pensano venissero fatti stratificare dei metalli ( forse una simil-pila galvanica?); in India sono state rinvenute lanterne di natura sconosciuta contenute in luoghi sigillati, le quali si spegnevano immediatamente una volta a contatto con l’aria e la luce del giorno.Successivamente nel 600 a.c. vennero svolti degli studi da Talete che analizzò le proprietà dell'ambra, da cui nacque il nome electron: egli descrisse oggetti caratterizzati da proprietà allora sconosciuti ( cosa che fu iniziata da Teofrasco di Efeso).
Religione e mitologia.
Argomento molto interessante è il modo in cui gli antichi popoli ritenevano l'elettricità ( allora riconosciuta nei fenomeni atmosferici) come azione degli dei, descrivendo questi fatti come terribili e sconvolgenti, rappresentando spesso il cielo, la luce, l'ira...
Ecco alcune divinità collegati al fenomeno elettrico:
-cultura babilonese: Hadad, definito il tonante, riconosciuto come distruttore per il suo potere elettrico;
Zeus |
-cultura egiziana: Seth, il dio delle tempeste, simbolo del male e riconosciuto come l'autore do molti dei ( tra cui secondo la leggenda anche di suo fratello Osiride);
-cultura yoruba (antica civiltà africana): Shango, dio delle tempeste e distruttore di foreste, considerato originariamente il dominatore della Terra, abitante del cielo da cui mandava i fulmini per farsi temere;-cultura greca: sicuramente il dio più importante, Zeus, che domina l'Olimpo e il cielo attraverso i suoi fulmini e le sue saette, capace di cambiare il destino umano grazie alla capacità di dispensare energia elettrica;
-cultura romana: Giove, che rappresenta lo stesso Zeus;
-cultura celtica: Thor il più potente dio nella mitologia celtica, in grado di far tremare la Terra con la sua elettricità e il suo martello; la storia dice che sia in perenne lotta contro i giganti che rappresentano il caos e l'oscurità e che tentano di impadronirsi della sua luce e della elettricità.
Thor |
-cultura giapponese: Raijin, demone della luce e dei fulmini;
-cultura cinese: il mito del combattimento tra Huangdi e Chiyou parla del dio del fulmine che con le sue tremende tempeste sconfigge demoni serpenti che vogliono raggiungere l'oscurità (simile pure al mito slavo/balcano);
-cultura azteca: Mextli, dio dell'elettricità e delle tempeste, nato con indosso un'armatura simboleggiante il fulmine (da esso deriva il nome Mexico);
Raijin |
-cultura etrusca: Applu, dio del fulmine, forse uno dei creatori del mondo;
-cultura finniche: Ukko, l'essere supremo;
-cultura degli antichi russi: Perun il dio supremo considerato il fabbricatore della folgore, signore del cielo e del tempo atmosferico. Essi ritenevano che Perun fosse la maggior divinità, il signore di tutte le cose.
Tutte queste divinità sono riconosciuti tra le più potenti ed incognite: sicuramente questo dato è legato al fatto che l'elettricità allora era il fenomeno più temuto e meno conosciuto. Inoltre tutte le civiltà riconoscono nell'elettricità l'evento più sbalorditivo e come la più grande fonte d'energia.
Esistono molti miti sull'elettricità, basati per lo più sul fenomeno dei fulmini e delle saette ( come del resto in tutta la cultura antica). Importante la definizione di questo argomento da parte di Tito Lucrezio Caro, filofoso romano, che spiega nel suo De Rerum Natura come l'elettricità abbia portato sulla Terra il fuoco e altri fenomeni: egli descrive questo avvenimento come il più terribile e incombente (ecco il V libro del De Rerum Natura http://spazioweb.inwind.it/latinovivo/Testintegrali/lucr5.htm, in cui è possibile leggere i suoi pensieri ).